Andrea Ortuño

pittore

Andrea Ortuño nato a Firenze nel 1963, si è diplomato nel 1988 all’Accademia di Belle Arti di Firenze in discipline pittoriche. Nel ’98 pubblica il primo catalogo recensito da Mario Bucci, da allora ad oggi ha al suo attivo più di cinquanta presenze in esposizioni nazionali ed estere con gallerie e personali, tra cui la prima: La Expo di Roma del 1998 e successivamente le altre più importanti come la Art Expo International di San Francisco U.S.A del 2000, la Art Expo International di New York del 2001 e la Art Basel, Miami (Florida) U.S.A del 2002, seguiranno pubblicazioni su “Arte Mondadori” e cataloghi in gallerie.

Andrea Ortuño riscopre la pittura nel luogo dove gli era stata tramandata dal padre e recupera saperi e gestualità che gli consentono di manovrare con scioltezza l’arte della pittura.L’artista sente consapevolmente che il concetto stesso di storia come lo abbiamo conosciuto si è concluso all’approssimarsi degli anni novanta del ventesimo secolo. La generazione artistica e culturale di cui fa parte è testimone diretta di questo fatto.La percezione di un “inganno” della storia e della cultura così come l'abbiamo ricevuta si è fatta avanti, effetto di una nuova coscienza, che ha prodotto uno scollamento culturale caratterizzando il suo percorso artistico. L’artista vive la dimensione del ‘”cerchio concluso” come esule da se stesso, vaga sospeso dal tempo sopra una terra sconosciuta alla ricerca di punti di riferimento.

Studi:

1982 Diploma, maturità artistica - Istituto d’Arte, sezione scultura

1988 Diploma, - Accademia di Belle Arti, sezione pittura

E' presente nel Catalogo generale dell'Arte Moderna italiana edito da Mondadori.

Sue opere si trovano in varie collezioni nazionali ed estere.

Biografia ( sintesi) Andrea Ortuño nato a Firenze nel 1963, si è diplomato nel 1988 all’Accademia di Belle Arti di Firenze in discipline pittoriche. Dopo il diploma si trasferisce a Barcellona, dove prosegue la sua esperienza nella pittura astratta; ma presto avverte nel clima artistico giovanile catalano, una stanca ripetizione di modelli espressivi contemporanei, già noti nella cultura italiana anni settanta. Successivamente matura la convinzione che un ciclo storico si è concluso; nel ’93 rientra in Italia, si stabilisce nel vecchio studio di suo padre a Firenze. Riparte con la pittura figurativa dopo la parentesi astratta della metà anni ottanta. Lavora ad opere di grandi dimensioni il cui soggetto principale è la figura umana, rappresentata attraverso il nudo di schiena, come le coppie, figure uomo-donna, una accanto all’altra, che formano un'unica forma chiusa, archetipa, dipinte prevalentemente in bleu e verde come ‘summa’ evocative dell’essere umano, esse sono avvertite come ‘emblemi’ del destino dell’uomo chiamate “Anthropos”. Anche nel soggetto delle nature morte trasporta quel senso di sospesa incertezza che anima i nudi; inizia il ciclo dei “Quartetti’, composizioni di mele o limoni, non più pensate come natura morta, ma bensì come pura forma e colore che trascende dall’immagine reale. Passa lunghi anni, come dirà il critico Mario Bucci, a creare il suo stile prima di apparire in pubblico. Nel ’95 espone alla “Galleria Cimabue” e, nello stesso anno, apre presso il suo studio una scuola di pittura sia per studenti dell’Accademia, sia per privati. Nel ’98 pubblica il catalogo “Opere” recensito dallo stesso Bucci; viene preso a lavorare in esclusiva per tre anni alla Galleria “Arte Mia” di Roberto Masi a Firenze, iniziano le prime esperienze con il mercato dell’arte, partecipa a numerose esposizioni in Italia, tra cui la Expo di Roma del 1998 ed a varie pubblicazioni su riviste d’arte tra cui “Arte Mondadori”. Nel 2000 passa alla “Galleria Paviglianiti” di Firenze, continuando la serie di esposizioni anche all’estero, come la Art Expo International di San Francisco U.S.A del 2000. La Art Expo International di New York del 2001 e la Art Basel, Miami (Florida) U.S.A del 2002. Seguiranno varie pubblicazioni sempre su “Arte Mondadori”. Nel 2004 espone alla galleria “Art Point Black” di Firenze e nello stesso anno fonda lo “Studio San Lorenzo” come scuola di pittura permanente. Nel 2007 espone al “Palagio di Parte Guelfa”, con il patrocinio del Comune di Firenze. Dal 2008 al 2011 riduce la sua attività pittorica in favore di nuovi viaggi all’estero che successivamente si rifletteranno sulla nuova serie di lavori. Dal 2013 riprende la pittura del ritratto, concepito sempre meno come strumento di rappresentazione del soggetto, ma più come mezzo per sondare l’animo umano; in tal senso raccoglie in se tutte le esperienze maturate precedentemente per esprimere, attraverso il disegno e la pittura, una sintesi ‘semiologica’ non concettuale dell’immagine, per avvicinarsi maggiormente a una diretta introspezione umana. Nasce cosi il tema “Le Anime del Mondo”, serie di ritratti fatti a persone incontrate nei suoi viaggi o nel suo studio.

Nel 2014 inaugura l'esposizione personale di ritratti Le Anime del Mondo alla galleria del Gruppo Donatello a Firenze. Nel 2015 è stato selezionato a partecipare con due ritratti alla biennale di Roma. Dal 2015 è socio del circolo degli artisti della Casa di Dante di Firenze a cui partecipa ad alcune rassegne espositive. Nel 2017 espone alla Rocca Paolina di Perugia a cui è presente lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi. 

Formazione



 Andrea Ortuño svolge la sua attività di pittore da oltre quattro decenni, numerose esposizioni in Italia e all'estero; la sua tematica artistica si sviluppa nell'ambito figurativo. Ha maturato varie esperienze artistiche nel tempo, dal ritratto al nudo al paesaggio alla natura morta; attualmente sviluppa una ricerca frutto di molti anni di studio e pratica pittorica, orientata attraverso conoscenze esoteriche e filosofiche sul mistero della creazione. Anche se la pittura la pratico da sempre, da ragazzo ho studiato scultura all'Istituto d'arte di Firenze, la quale mi ha permesso di sensibilizzarmi alla costruzione del volume; non ho proseguito con la scultura ma poi l'ho introdotta "dentro" la pittura in quanto mi è necessaria perché è parte di me. Il disegno è importante ed è in continua evoluzione come la pittura che ho assimilato fin da ragazzo; oggi dipingo prevalentemente a spatola la spatola è stata un traguardo che ho raggiunto nella maturità; è sempre stato un mio desiderio raggiungere una sintesi espressiva tra il segno il colore e la forma. 

Tematiche

Ci sono temi chiave, messaggi o teorie alla base del tuo lavoro?"Si, il mio lavoro di artista degli ultimi anni è orientato da un risveglio spirituale : dal 2012 qualcosa è cambiato in me, ho iniziato a scoprire una realtà diversa da prima, anche se da sempre molte cose non mi convincevano. E'necessario un risveglio della nostra spiritualità per evolvere la nostra coscienza e poter riconoscere l'inganno di questa realtà." Per scoprire chi siamo dobbiamo allontanarci da tutta l'informazione che è stata alla base della nostra crescita e rincominciare da capo attraverso una grande apertura mentale. L'arte è lo specchio che ci "misura" solo fino a quando non scopriremo che siamo noi a creare l'arte e lo specchio.

Bibliografia

1997 - Catalogo - Opere di Andrea Ortuño testo di Mario Bucci
2000 - Catalogo Galleria Paviglianiti - Opere di Andrea Ortuño Testo M. Falciano
2014 - Catalogo - Anima Mundi di Andrea Ortuño
2016 - Catalogo - Limoni di Andrea Otuno
2017 - Catalogo - Floralia di Andrea Ortuno
2017 - Catalogo - Paesaggio di Andrea Ortuño
2017 - Catalogo - Le strade della memoria di Andrea Ortuno
2018 - Catalogo - Gaudia amant di Andrea Ortuno
2018 - Catalogo - Anthopos di Andrea Ortuño
2019 - Catalogo - Autoritratti di Andrea Ortuño